lunedì 3 dicembre 2007

Acqua. Borsellino presenta all’Ars mozione contro la privatizzazione.

I punti del documento firmato anche dal vice capogruppo del Pd Giovanni Barbagallo, dal capogruppo di Uniti per la Sicilia Maurizio Ballistreri e dai deputati Francesco Cantafia (Sd- Uniti per la Sicilia) e Giovanni Panepinto (Pd).

Palermo, 1 dicembre 2007. Una mozione per impegnare il governo regionale a bloccare i processi di privatizzazione dell’acqua. Il documento è stato presentato qualche giorno fa all’Ars da Rita Borsellino (prima firmataria), dal vice capogruppo del Pd Giovanni Barbagallo, dal capogruppo di Uniti per la Sicilia Maurizio Ballistreri e dai deputati Giovanni Panepinto (Pd) e Francesco Cantafia (Sd- Uniti per la Sicilia). Due pagine in cui si analizza la situazione e le anomalie della privatizzazione in Sicilia. Tra i tanti punti della mozione: “l’annullamento di tutte le procedure per la scelta del soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato che abbiano portato o portino all’individuazione di un soggetto privato o di una società mista”; “una gestione del Servizio Idrico Integrato interamente pubblica”; “una modifica della legislazione regionale attuale, specificando quale unica forma d’affidamento, la concessione diretta di servizio alle società o consorzi pubblici”; la diminuzione e revisione dei confini degli ATO, tenendo conto di una ottimale gestione delle acque in Sicilia e garantendo la funzione di controllo sui gestori”; “la rinuncia ad ulteriori atti di commissariamento per l’emergenza idrica evitando poteri straordinari attribuiti ad un organo monocratico che evidenziano l’incapacità gestionale ed incentivano gli sprechi”; e la ripubblicizzazione dei servizi e del patrimonio infrastrutturale acquedottistico dell’ex Ente Acquedotti Siciliani, oggi Sicilacque Spa”.

1 commento:

enzo dato ha detto...

Il primo passo è stato fatto.
L'acqua, eredità ricevuta all'atto della nascita, per il bene di tutti può essere solo razionata.
Quindi la gestione dell'acqua non può non essre pubblica ricordandoci, per i principi sopra citati,che un tot pro capite deve essere erogata gratuitamente, ripartendo i costi di gestione sull'eccedenza.
Enzo