venerdì 6 giugno 2008

Il "sistema Lombardo" e la voragine del comune di Catania.

«Raccapricciante» è il termine usato per definire ciò che il commissario e i magistrati stanno via via scoprendo nei conti del Comune di Catania. L' ex sindaco Umberto Scapagnini, il medico personale di Berlusconi che definì il suo paziente "tecnicamente quasi immortale" e capace "dell' attività mentale e sessuale di un cinquantenne", eletto deputato, si è involato a Roma. Raffaele Lombardo, che di Catania fu vicesindaco fino al 2005 quando si trasferì alla presidenza della Provincia, ha trionfato alle elezioni del 13 aprile con il suo MPA, la Lega del sud, e si è trasferito a Palermo come presidente della Regione Sicilia, dove ha preso il posto di Totò Cuffaro, condannato a cinque anni per favoreggiamento e rivelazione di segreto istruttorio e perciò promosso in Parlamento.

La coppia ScapagniniLombardo premiata dagli elettori, ha lasciato un cumulo di macerie di cui è ancora difficile valutare le reali dimensioni. La Corte dei Conti teme che il buco di bilancio sia tra i 600 e gli 800 milioni. Enzo Bianco, il sindaco di centrosinistra che nel 2000 lasciò un avanzo di una trentina di miliardi di lire, ritiene che il buco reale sia oltre il miliardo di euro e la situazione tecnicamente fallimentare, ben peggiore di quella di Taranto sempre citata come esempio di amministrazione paradelinquenziale.

Il commissario Vincenzo Emanuele, nei meandri della giungla contabile lasciata da Scapagnini e Lombardo, è ora affiancato dalla Procura di Catania che ha aperto un' inchiesta per il reato di falso ideologico in atto pubblico, l' equivalente del falso in bilancio. Le entrate tributarie sarebbero state gonfiate per pareggiare artificiosamente le uscite e ripianare 83 milioni di disavanzo accumulati tra il 2002 e il 2003. Ma questo è soltanto l' inizio di un' inchiesta che si preannuncia densa di sorprese. Intanto, la settimana scorsa Scapagnini è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione e all' interdizione dai pubblici uffici per violazione della legge elettorale, avendo distribuito alla vigilia delle elezioni del 2005 premi non dovuti fra i 300 e i 1000 euro ai dipendenti comunali.

Dell' allegra amministrazione di Catania si parla da anni. Promozioni a raffica, centinaia di consulenze strapagate, clientele, amici degli amici, la coppia ScapagniniLombardo non si è fatta mancare niente. Si narra di un autista di famiglia dell' ex sindaco nominato consulente del Teatro artistico siciliano, degli spettacoli di un plotone di ballerine brasiliane, capitanate da Surama Dos Santos, amica dell' ex sindaco, di contratti con la Rai per le riprese di improbabili manifestazioni.

Mentre Scapagnini pensava all' aspetto diciamo ludico dell' amministrazione sentendosi anche lui "tecnicamente quasi immortale" come Berlusconi, Lombardo perfezionava il suo "sistema", che ne ha fatto l' uomo più potente della Sicilia. Il libromastro del sistema è contenuto in una "cartella zippata" con centinaia di file, in cui sono ordinate tutte le richieste di favori, di cui ha riferito Alfio Sciacca sul "Corriere della Sera". Spuntata nel giorno in cui il leader dell' MPA s' insediava a Palazzo d' Orleans, l' enciclopedia delle clientele contiene di tutto: richieste di lavoro, avanzamenti di carriera, trasferimenti di sede, assegnazione di incarichi e di consulenze, richiesta di raccomandazioni per poter superare esami universitari o provini al Teatro Massimo. Un po' come i mitici archivi andreottiani di tanti anni fa, non più cartacei, ma rivisitati ai tempi dell' elettronica.

Quando il disastro Catania emergerà in tutti i dettagli, Scapagnini siederà tranquillo nel suo scranno a Montecitorio, dove per fortuna avrà forse meno occasioni di far danni. Chissà cosa ci aspetta invece a Palazzo d' Orleans, dove a perpetuare il cuffarismo irrompe il «sistema Lombardo».

*da Repubblica del 5 maggio 2008

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