martedì 18 marzo 2008

Rifiuti, giudizio estremamente negativo della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla gestione commissariale in Sicilia

Il giudizio "estremamente negativo" sulle scelte operate dalla struttura commissariale per l'emergenza rifiuti in Sicilia, nel periodo 1999/2006 e dal Governo Cuffaro, è stato dato dalla relazione finale della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse. I dati sono stati presentati da Legambiente Sicilia. La relazione ha anche puntato il dito più in generale sulla gestione straordinaria in Sicilia come in Campania.

Il presidente regionale di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, e Angelo Lomaglio, componente della commissione hanno anche sottolineato "il giudizio concernente la sentenza della Corte di Giustizia che ha stabilito l'illegittimità della procedura seguita dal commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Sicilia, nell'affidamento degli appalti pubblici, riguardanti i quattro sistemi integrati, previsti dal piano regionale per il trattamento dei rifiuti residui a valle della raccolta differenziata, nelle aree di Casteltermini, Augusta, Bellolampo e Paterno". Si tratta dei sistemi che dovrebbero concludere il ciclo integrato dei rifiuti con quattro impianti di termovalorizzazione.

La Commissione richiama il dato messo in evidenza dalla Corte dei Conti con riferimento all'impiego dei flussi di spesa da parte del Commissariato: su un totale di risorse spese, nel periodo 1999-2005, pari a 209 milioni di euro, "ben 40 milioni di euro, pari ad un quinto circa dell'intero ammontare delle risorse, sono stati destinati al mero mantenimento burocratico della struttura"

"La relazione finale della commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti conferma le tesi su cui la Cgil siciliana assieme alle associazioni ambientaliste si batte da tempo e per le quali ha anche fatto il 15 dicembre una manifestazione regionale. E stavolta è un giudizio, fortemente critico sulla gestione del sistema in Sicilia, che nessuno potrà dire essere di parte". Lo dice Italo Tripi, segretario generale della Cgil siciliana, intervenendo nella sede di Legambiente alla presentazione della relazione della Commissione nazionale sui rifiuti nella parte che riguarda la Sicilia. Secondo Tripi "dopo questa relazione è indifferibile l'apertura di una discussione sul ruolo dell'agenzia regionale per l'acqua e rifiuti, Arra, un carrozzone - sottolinea - costato milioni di euro, attraverso il quale si è impropriamente istituzionalizzato il commissariamento e com'é dimostrato senza risultati positivi". Ed è anche "ineludibile - aggiunge - che i candidati alla presidenza della Regione si impegnino esplicitamente sul tema della riscrittura del piano regionale dei rifiuti". Tripi rileva come "dalla relazione della Commissione si evinca chiaramente il fallimento del piano rifiuti del governo Cuffaro, tutto incentrato sul business dei termovalorizzatori, che invece in un corretto sistema integrato di gestione dei rifiuti sono solo l'ultimo anello. Il piano va dunque reimpostato - sottolinea il segretario della Cgil - riordinando le priorità, che sono riduzione, raccolta differenziata, riciclaggio e riuso e solo per la frazione residuale l'incenerimentoLa commissione ha condiviso il giudizio critico della Corte dei conti in relazione alle modalità seguite dal Commissariato per dare attuazione agli obiettivi del piano, "che si sono rivelate foriere di controversie e critiche di opacità amministrativa, senza peraltro incidere significativamente sui tempi di realizzazione". La relazione ha anche analizzato le discariche. Nel Piano ne sono previste 25 per rifiuti solidi urbani che avrebbero dovuto essere destinate, a partire dal 16 luglio 2005, esclusivamente ai rifiuti provenienti dalle lavorazioni della raccolta differenziata ed a quelli provenienti dalla termovalorizzazione. E' accaduto, però, che, in assenza di impiantistica, le discariche abbiano finito con il rappresentare la chiusura del ciclo. Anche dal punto di vista finanziario, del resto, le discariche hanno un ruolo sempre più centrale nella gestione della spesa per l'emergenza rifiuti. Dalla relazione della Corte dei Conti emerge che, nel periodo 1999-2005, le spese per discariche sono state pari a 60 milioni di euro, pari a circa un terzo dell'intero ammontare delle risorse spese. Attualmente sono operative venti discariche, tutte a gestione pubblica, tranne tre. Non tutte le discariche, tuttavia, sono distribuite in modo omogeneo sul territorio siciliano, così da comportare, come emerso in sede di audizioni dei prefetti e dei rappresentanti degli amministratori locali, notevoli difficoltà, e conseguente incremento dei costi relativi, nel trasporto e nel conferimento. Sulla raccolta differenziata la Commissione ha riportato, ancora una volta, il dato negativo messo in evidenza dalla Corte dei Conti che ha sottolineato come, a fronte di un totale di risorse spese pari a 209 milioni di euro, il Commissariato risulta aver speso per iniziative connesse alla raccolta differenziata (campagne di sensibilizzazione, raccolta, spese per progetti, isole ecologiche) circa 44 milioni di euro, con risultati sconfortanti. La percentuale di raccolta differenziata, del 5,5% nel 2005, è passata al 7% nel 2006 e all'8% circa nel 2007

05-03-2008

Fonte: Ansa

05/03/2008

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